Per chi lavora come libero professionista, le sfide legate alla gestione del proprio business possono essere molteplici e tutte a carico di una sola persona: sé stessi. Spesso può capitare, come conseguenza, di non sentirsi all’altezza o andare in burnout.
Ma, oltre alle sfide legate al pianificare, tenere la contabilità, sponsorizzarsi, possono esservene altre molto più insidiose, che ostacolano il successo e la nostra serenità lavorativa e che hanno a che fare con il nostro mondo interiore, con la storia che ci portiamo dentro.
Vediamo in questo articolo, scritto in collaborazione con Silvia Maria Sardi, Digital Strategist di La Parola Magica, alcuni spunti pratici per riflettere e gestire al meglio questi aspetti.
Il confronto con gli altri
Confrontarci con gli altri è un qualcosa che facciamo spesso. In particolare, nelle persone con una bassa autostima, questo è un atteggiamento frequente, che non fa che rinforzare l’opinione di sé come persona di poco valore. Quando lavoriamo online, in particolare con i social, basta un attimo per trovarsi davanti ai profili di altri professionisti del nostro stesso settore che, guarda caso, sembrano tutti più preparati, più brillanti, più efficaci di noi. Il confronto con gli altri in questi casi non è uno stimolo a migliorarci, ma funge da freno, perché possono entrare in gioco la paura di fallire, la paura di risultare mediocri, la paura di non essere all’altezza. A ciò si può aggiungere l’emozione dell’invidia, che ci spinge in un angolo a rimuginare su quanto siamo inadeguati e alimenta la convinzione che non ce la faremo mai, impedendoci di iniziare. Un consiglio utile che mi sento di dare, è quello di guardare il meno possibile i propri competitor, se questo ci genera frustrazione. Ricordiamoci che ognuno è unico e ha un modo di comunicare diverso. Inoltre, perché vorresti somigliare a qualcosa o a qualcuno che già c’è? Non sarebbe molto vantaggioso per il tuo lavoro, non credi?
Il perfezionismo
Quando lanciamo un business, vogliamo giustamente essere professionali, preparati, all’altezza di ciò che ci verrà richiesto o di quello che noi decidiamo essere lo standard a cui puntiamo. Eppure, a volte rischiamo di cadere nella trappola del perfezionismo: vorremmo sapere tutto, essere impeccabili, non avere lacune. Ebbene questo non è possibile. Pensare di sapere tutto prima di cominciare a lavorare è in realtà limitante, oltre che impossibile. Purtroppo, la nostra cultura non è allenata al concetto dell’imperfezione. L’imperfezione è vista come difetto, come qualcosa di inaccettabile. I social in questo giocano un ruolo determinante. Sebbene stia iniziando a farsi strada il potere dell’autenticità e dell’imperfezione, prevale ancora l’illusione della persona perfetta, sempre sul pezzo, sempre vestita di tutto punto, che si trova sempre nel posto e nel momento giusto, insomma che non ne sbaglia una. Capirete come tentare di rispondere a questo standard falsato diventa una missione impossibile, a maggior ragione sul lavoro! E poi, se sapessimo già tutto, non ci sarebbe più il gusto del formarsi, dell’acquisire nuove competenze, del fare esperienza. Sarebbe già tutto finito prima ancora di cominciare! Se aspettiamo il momento perfetto non ci muoveremo mai di un passo!
Piuttosto che tentare di fare tutto, è certamente più realistico specializzarsi in un settore nel quale possiamo diventare esperti e aiutare veramente chi ha bisogno di noi. E ricordarci che un po’ di umanità non guasta. Mostrarci autentici, e pertanto imperfetti, avvicina le persone, perché sa di verità e di calore, ci fa sentire più simili ai nostri clienti e non a dei guru inarrivabili.
La paura del giudizio
Il confronto con gli altri e il perfezionismo vanno a braccetto con una componente sottostante ancora più impattante: la paura del giudizio. Quante volte vorremmo fare qualcosa, prendere una decisione, ma ci sentiamo inchiodati perché temiamo di deludere qualcuno, o perché abbiamo paura di cosa penserebbero gli altri? La paura del giudizio nasce molto presto nella nostra storia di vita, e può essere molto dura da scardinare. Può influenzare la nostra vita in molte aree, non per ultima il lavoro. Basti pensare a quanto la scelta di intraprendere la libera professione risenta del parere di parenti e amici, che magari sono tifosi del posto fisso. O quante volte vorremmo cambiare lavoro ma per lo stesso motivo rinunciamo, finendo per incastrarci in lavori che ci fanno star male o che non ci rappresentano. Vorrei però fare una precisazione fondamentale: il giudice più severo di te stesso sei tu! Proprio così, perché quelle voci che all’inizio appartenevano a qualcun altro, con il tempo finisci per interiorizzarle e diventano tue. Per questo è così difficile abbandonarle e per farlo occorre un buon lavoro su noi stessi.
La paura del fallimento
Fallimento. Una parola che ci terrorizza. Siamo abituati a vedere l’insuccesso come un fallimento, come una macchia indelebile sulla nostra autostima. Per ognuno di noi, il fallimento assume significati diversi. C’è chi ha paura di sbagliare, chi di perdere soldi, chi di deludere, e così via. Qualunque siano le motivazioni alla base, la sola idea di fallire ci blocca dall’agire. Meglio restare nell’incertezza e nell’insofferenza. La famosa comfort zone: spiacevole, ma conosciuta e perciò sicura. Meglio restare a guardare chi ce l’ha fatta, piuttosto che tentare.
Eppure, se potessimo cambiare il valore che assume il concetto di fallimento, potremmo usare altre parole, meno lapidarie: crisi o sfida per esempio. Il concetto di fallimento comporta la resa, quello di sfida invece comporta un invito all’azione. Un momento di crisi è passeggero, il fallimento sa di qualcosa di definitivo.
Detto tutto ciò, cosa possiamo allora fare per poter provare a superare queste complessità e mantenere un mindset più positivo?
Ecco che diventa importante il concetto di resilienza. Il termine, in fisica, indica la capacità di un metallo di tornare alla propria forma dopo aver subito un danno. In psicologia indica quindi la nostra capacità di rialzarci dopo una caduta, di affrontare le sfide in modo positivo e con fiducia. È la capacità di riorganizzare la nostra vita dopo un evento doloroso, usando le nostre emozioni e le nostre risorse interiori.
Ma come possiamo fare per lavorare sulla nostra resilienza?
Naturalmente, l’articolo non ha la pretesa di essere risolutivo né di sostituirsi ad un lavoro interiore in psicoterapia. Tuttavia, posso fornirti alcuni spunti di riflessione.
- Conosci le tue emozioni: per essere resilienti è fondamentale riconoscere le nostre emozioni e non spaventarcene, ma ascoltare cosa ci stanno comunicando. Imparando a sentirle e poi a gestirle, avremo a disposizione una bussola preziosissima;
- Elenca le tue risorse: non basta pensare a quali sono le tue qualità, le tue risorse. È importante scriverle, perché questo aiuta a fissare e imprimere i concetti nella nostra mente. Inoltre, è stato dimostrato da moltissimi studi che la scrittura è terapeutica, liberatoria e aiuta a focalizzarsi. Perciò, ti invito a scrivere su un foglio la lista delle tue risorse, che possono essere importanti per uscire da un momento di crisi e dalle sfide che richiede il tuo lavoro, laddove non ci sembra di essere all’altezza;
- Pratica la meditazione: immaginare e visualizzare ci pone in una condizione mentale di maggior lucidità e aumenta la fiducia verso noi stessi e nelle nostre capacità. Quindi, quando ti senti in difficoltà, prova a concederti qualche minuto di pausa, ascoltando il tuo respiro e immaginandoti affrontare una situazione o un problema. Puoi aiutarti ripetendo dentro di te alcune frasi incoraggianti. La meditazione ha un effetto positivo sul nostro umore, la nostra concentrazione e aumenta la capacità di guardare le situazioni con lucidità;
- Paura del successo o paura del fallimento? Hai letto bene. Ti sembrerà paradossale, ma molti di noi non hanno paura di fallire. Hanno paura di riuscire. C’è una stupenda poesia di Marianne Williamson che recita così: “La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite. È la nostra luce, non la nostra ombra a spaventarci di più. Ci domandiamo: chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? In realtà, chi sei tu per non esserlo?…” Fatti questa domanda: “perché non io?” e smetti di autosabotarti.
Affrontare le difficoltà nel business
(testo a cura di Silvia M. Sardi
Incontrare ostacoli nel proprio percorso imprenditoriale è fisiologico: possiamo considerarlo una parte integrante del processo. Ma che si tratti di un calo delle vendite inaspettato, di un competitor emergente, di una pratica sleale che abbiamo subìto, o di un imprevistoche ha scombussolato i nostri piani, è possibile prevenire le sfide adottando un approccio strategico e resiliente: le difficoltà arriveranno ugualmente, ma noi saremo più preparate ad affrontarle.
Come prevenire i rischi nel business
Come Digital Strategist con esperienza pluriennale, ho avuto l’opportunità di studiare le traiettorie di diverse aziende, prendendo ispirazione dal loro modo di affrontare i momenti difficili e di superarli con lucidità e strategia. Ecco cosa ho trovato più utile:
- Pianificazione strategica: nella gestione della tua attività, così come nella comunicazione di business, è importante non partire all’avventura senza una mappa! Crea un piano d’azione dettagliato che includa obiettivi chiari, tempistiche e risorse necessarie. Business Plan, Piano Marketing e strategia di comunicazione sono strumenti essenziali per pianificare con cura le proprie attività, riducendo possibili problemi. Ricordati però di stabilire obiettivi raggiungibili e realistici e di non mettere troppa pressione su te stessa.
- Diversificazione dell’offerta: diversifica la tua offerta di prodotti o servizi per ridurre la dipendenza da una singola fonte di reddito e mitigare i rischi legati a cambiamenti del mercato o nelle preferenze dei consumatori.
Lo stesso vale per la tua comunicazione digitale: un ecosistema diversificato che includa non solo i social media ma anche altri strumenti come sito web, newsletter, blog o podcast, ti consente di raggiungere più facilmente il tuo cliente ideale e di avere più controllo sui canali utilizzati. - Gestione finanziaria prudente: mantieni una gestione finanziaria attenta, cerca di ridurre le spese non essenziali e tieni da parte del budget per affrontare eventuali imprevisti, in modo da affrontare eventuali criticità con più serenità.
- Formazione continua: investi nella tua formazione per equipaggiarti ad affrontare meglio le sfide grazie all’acquisizione di nuove competenze.
- Feedback e ascolto attivo: ascolta attentamente i feedback dei tuoi clienti e collaboratori, perché sono una fonte preziosa di informazioni su potenziali problemi e aree di miglioramento del tuo lavoro e ti permettono di affrontare i rischi in modo proattivo.
Come affrontare i problemi nel business
Naturalmente non esiste una soluzione che funzioni per tutti e in ogni circostanza, ed è bene comprendere che un approccio resiliente va allenato ed esercitato nel tempo. Dal mio punto di vista, però, nei momenti di difficoltà è importante armarsi di razionalità:
- Concentrati sul tuo perché: missione, visione e orizzonte valoriale possono sembrare concetti astratti, ma sono la base di ogni attività di business solida. Sia perché costituiscono una guida per le tue azioni e ti aiutano a fare scelte coerenti con ciò in cui credi, sia perché rappresentano la tua motivazione, quella che ti permette di non crollare nei momenti di difficoltà. Perché fai quello che fai? Qual è la tua motivazione profonda? Pensarci ti darà forza.
- Fai un’analisi approfondita della situazione: prenditi del tempo per analizzare attentamente la natura della sfida che stai affrontando. Quali sono le cause profonde del problema? Quali i potenziali fattori di rischio? E le possibili conseguenze? Quali sono le tue possibilità di intervento? Ci sono dei cambiamenti che puoi apportare per risolvere la situazione o cambiarla?
Rispondere a queste domande è utile per identificare il problema e analizzarlo in profondità, in modo razionale, per questo sono un aiuto prezioso che permette di non farsi travolgere dall’emotività e individuare la soluzione più adatte al tuo contesto specifico. - Creare una rete di supporto: confrontarsi con altre professioniste e attivare il supporto di mentori ed esperte del tuo settore è un altro modo possibile per acquisire nuove prospettive sul problema, oltre che per ampliare il tuo bagaglio di conoscenze. Il confronto con chi ha già affrontato sfide simili o ha più esperienza di te nel campo, è una fonte di ispirazione e di consigli preziosi, oltre che un sostegno nei momenti difficili.
- Scegli una comunicazione trasparente e proattiva: una delle lezioni più grandi che ho imparato sul campo è l’importanza di mantenere una comunicazione aperta e trasparente con i propri collaboratori, clienti e follower anche nei momenti di difficoltà. Informare onestamente le persone coinvolte nella tua attività è una dimostrazione di affidabilità e leadership. Al contrario, chiudersi improvvisamente nel silenzio ed eliminare le possibilità di contatto e confronto, può ottenere un effetto boomerang, ingigantendo il problema o penalizzando la reputazione del tuo brand.
Trasformare le sfide in opportunità
Affrontare le sfide nel business non è mai semplice, ma mantenere un mindset positivo e resiliente è un grande aiuto per superare le difficoltà, perché ogni ostacolo può essere visto anche come un’opportunità di crescita, e ogni paura può essere affrontata con strategie e riflessioni adeguate.
La resilienza è una competenza che possiamo sviluppare e affinare nel tempo, affinché la paura e gli errori non ci impediscano di realizzare la nostra visione e di costruire un business che non solo sopravvive, ma prospera.