Il cambiamento del corpo durante e dopo la gravidanza
Il cambiamento del corpo dopo la gravidanza
Condivido qui un’intervista che ho rilasciato per la pagina Facebook Duemammeunblog.
Domanda n. 1: i nove mesi che accompagnano le donne al parto sono caratterizzati da lenti ma continui cambiamenti nel proprio corpo, oltre che nella mente. I segni della gravidanza diventano sempre più evidenti e spesso attirano commenti e battute poco piacevoli provenienti da chi ci circonda. Come possiamo gestire queste parole che ci feriscono? Come proteggerci e trasformare i segni nel nostro corpo in punti di forza?
Risposta: spesso capita, soprattutto nelle donne che non hanno un rapporto sereno con il proprio corpo, di essere super attente ai cambiamenti corporei nel corso della gravidanza, interpretandoli in modo negativo.
Se a ciò aggiungiamo la suscettibilità ai commenti altrui e gli sbalzi di umore tipici del periodo, questa tendenza può rafforzarsi creando un cocktail potentissimo che può incidere negativamente sulla nostra percezione del corpo e della gravidanza.
Un consiglio che mi sento di dare è quello innanzitutto di imparare ad ascoltare il corpo e i suoi segnali (meglio se questa condizione è già presente prima della gravidanza), accogliere tali cambiamenti come necessari per lo sviluppo della vita che portiamo in grembo, in quanto il corpo ha bisogno di adattarsi e modificarsi per contenere il feto.
In terapia spesso mi capita di lavorare con donne che non si piacciono o faticano ad accettare i cambiamenti fisici, soprattutto dopo i nove mesi. Occorre che la persona torni in contatto autentico con il corpo, un contatto fatto di ascolto e accoglienza di sé e delle proprie imperfezioni, perché sono proprio quelle che indicano la nostra femminilità e la nostra capacità di dare la vita (vedi i fianchi larghi, la pancetta, le smagliature post parto).
Di fronte alle parole che possono ferirci dobbiamo tenere sempre a mente il dono immenso che non solo abbiamo ricevuto, ma che daremo al mondo. Il corpo femminile è eccezionalmente potente, dobbiamo cercare di amarlo per questo.
Domanda n. 2: Dopo il parto i segni non svaniscono, anzi. Proprio ieri parlavo con un chirurgo per un altro tipo di problema e un po’ per curiosità un po’ per interesse, ho chiesto quali soluzioni potevano esserci per la mia pancia e le sue smagliature. Cosa possiamo fare per aiutarci a convivere con un nuovo corpo, che in apparenza non ci appartiene più?
Risposta: tutto parte dall’accoglienza e dall’integrazione della nostra nuova identità di madre con la totalità della nostra persona. Non sono più solo una donna, un’amante, una compagna, sono anche una mamma.
Quando nasce un bambino nasce anche una mamma e questa duplice nascita è un percorso che nella donna comincia già prima del concepimento. L’acquisizione del ruolo di madre spesso è considerato un passaggio scontato, ma non è affatto così. Pensiamo a tutte le problematiche anche di carattere emotivo e psicologico che possono insorgere, che se trascurate portano a serie problematiche psicopatologiche (dalla “Maternity blues” alla depressione post partum, fino ad arrivare alla psicosi puerperale).
La nuova donna che viene al mondo presenta anche un corpo diverso, con il quale si trova a fare i conti. Si tratta di prendersi cura di noi in modo probabilmente diverso. Ci sono ovviamente anche molte soluzioni che una donna può adottare per tornare in forma e sentirsi soddisfatta del proprio corpo, dall’alimentazione all’attività fisica.
Spesso però l’idea di uscire per fare attività fisica o dedicarsi qualche ora può generare sensi di colpa, per via di quello stato di simbiosi nel quale siamo immerse oltre ai soliti commenti di chi ci circonda (“ora sei una mamma, non hai tempo per queste cose”).
Ma ricordiamoci che una madre capace di ascoltarsi e amarsi è una madre più presente, fisicamente ed emotivamente, perché riesce ad essere in contatto con se stessa e a rispondere in modo adeguato ai messaggi del proprio figlio.
Domanda n. 3: Il mondo dei mass e dei social media ci bombarda con immagini di donne che, dopo una gravidanza, ritornano perfettamente in forma nel giro di un mese. Quanto c’è di vero in questi messaggi? Come può una donna “normale” riuscire a non farsi influenzare da questi modelli distorti?
Risposta: Con l’avvento dei social siamo messi di fronte costantemente a stimoli tra i più svariati. In particolare ci viene mostrata l’immagine di una donna perfetta, che sembra quasi finta. Teniamo sempre presente che esistono tantissime tecniche di fotoritocco che aiutano in questo senso; inoltre spesso dobbiamo filtrare i messaggi che provengono dai social, perché non sempre rappresentano la realtà.
Cerchiamo di guardare con benevolenza le nostre piccole imperfezioni e ricordiamoci che si può sempre far qualcosa, come dicevo sopra. Voglio condividere una riflessione più generale legata al tema che stiamo affrontando: così come non esiste un fisico perfetto, non esiste una maternità priva di errori, che sono inevitabili, e momenti bui. Perché non è tutto felice, come spesso sembra apparire attraverso uno schermo.
Per questo è fondamentale che esista una rete attorno alla neo mamma, in grado di supportarla e incoraggiarla, che non si sostituisca a lei ma che la guidi, che le conceda il tempo di riposarsi e rigenerarsi. In questo modo lei potrà essere più indulgente verso questo nuovo compito che l’aspetta, e verso i cambiamenti che sta affrontando. Ricordiamoci che il corpo della donna è la prima casa dei bambini.
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