IL MIO APPROCCIO

Mi sono formata in psicoterapia ad orientamento Umanistico e Bioenergetico.
La psicoterapia umanistica trae origine dalla cosiddetta “psicologia della terza forza”, ovvero la Psicologia Umanistica. Quest’ultima vede la luce negli Stati Uniti, grazie ad un gruppo di psicologi, tra cui Rogers, Maslow e May, riunitisi nell’Associazione di Psicologia Umanistica, la cui finalità essenziale era lo studio delle dinamiche emozionali e le caratteristiche comportamentali di un’esistenza piena e vitale, tesa all’autorealizzazione.Con la psicologia umanistica non si considera l’individuo come “malato”, ma si valorizzano le sue risorse, anziché concentrarsi soltanto sul suo disagio e sulle sue debolezze.
È proprio il raggiungimento dell’autorealizzazione il fine ultimo della psicoterapia umanistica, la quale trae le basi teoriche dal nuovo filone della psicologia umanistica. L’approccio terapeutico è olistico, o globale alla persona umana, rivendicando la comprensione anziché l’interpretazione, quale strumento privilegiato per lo studio dell’uomo. Si tende a privilegiare l’emozione e l’esperienza rispetto al concetto e alla teoria nel processo terapeutico. In ambito psicoterapeutico si deve soprattutto a Carl Rogers (1961) la messa a punto di questa nuova impostazione umanistica. L’impostazione terapeutica concepisce il rapporto terapeuta-cliente come un rapporto anzitutto fra due persone, un rapporto nel quale il terapeuta contribuisce con la sua competenza professionale, ma anche con tutta la sua umanità.
Partendo da questi principi, nel mio lavoro metto al centro:
– la relazione terapeutica,
– il non giudizio,
– l’ascolto empatico.

L’approccio che mi caratterizza è di matrice psico-corporea, volto ad un raggiungimento dell’armonia fra mente e corpo e a considerare il corpo come strumento chiave di espressione di emozioni e disagi. È ampiamente confermato da sempre, quanto il corpo abbia un’importanza fondamentale per il benessere delle persone. Quando si ha un disagio, infatti, possiamo osservare spesso come questo, se non ascoltato o sminuito, si rifletta sul nostro corpo, influenzando anche le più disparate aree della nostra vita (dai rapporti interpersonali a quelli lavorativi e così via).

Da qui l’integrazione con la Bioenergetica, corrente psicoterapeutica nata ad opera di Alexander Lowen. Assunto fondamentale della Bioenergetica è che mente e corpo funzionano allo stesso modo e si influenzano reciprocamente: quello che accade nella mente si riflette nel corpo e viceversa. Vi è una relazione dunque tra mente, corpo e processi energetici. I processi energetici del corpo giocano un ruolo fondamentale all’interno di questa relazione. Essi sono in relazione con la vitalità del corpo. Più si è vivi e più energia abbiamo e viceversa.Tuttavia gli eventi stressanti producono uno stato di tensione nel corpo. Solitamente, quando lo stress scompare, anche la tensione se ne andrà. Ma se la tensione persiste dopo la scomparsa dello stress, tenderà a cronicizzarsi e a conservare un atteggiamento corporeo o assetto muscolare inconsci. Il risultato sarà una diminuzione di vitalità e di energia a disposizione dell’individuo.                                                                                                           Per Lowen è importante entrare in contatto con il proprio vissuto corporeo e con le sue sensazioni, in modo da contattare le emozioni ed i sentimenti repressi, i quali generano le tensioni corporee e muscolari che, a lungo andare, diventano croniche.

Questo indirizzo terapeutico si propone perciò di lavorare sul rapporto tra corpo e personalità e sulla liberazione dell’energia imprigionata nelle tensioni muscolari, come espressione di sentimenti repressi. Il paziente è spinto a prendere consapevolezza e ad accettare il suo corpo e i suoi sentimenti. Solo così egli potrà ampliare il suo contatto con tutti gli altri elementi della realtà che lo circonda.

psicologa seduta alla poltrona del suo studio, con un blocco. Prende appunti